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Il Draghetto Verde

Vi presento il mio progetto!

Ciao, sono Elena Cesaretti e nel 2014 ho fondato il Draghetto Verde con l’idea di creare un asilo nido famiglia. Nel dicembre dello stesso anno ho incontrato, studiato e sposato il progetto Tagesmutter, che consente alle famiglie di affidare in modo stabile e continuativo i propri figli a operatori educativi (Tagesmutter) appositamente formati.
Nel corso del tempo il Draghetto Verde ha continuato a evolversi e oggi mette a disposizione di genitori e aspiranti genitori un servizio di consulenza e supporto educativo personalizzato.


Perciò il Draghetto Verde è innanzitutto un ambiente familiare e protetto in cui le esigenze di ogni bambino sono rispettate e le potenzialità sviluppate attraverso attività adeguatamente programmate; ma è anche un punto di riferimento per i genitori, a cui sono rivolti incontri collettivi tematici oppure consulenze individuali personalizzabili.
Le attività di consulenza sono a disposizione di tutti coloro che sentono di voler approfondire alcune tematiche oppure di aver bisogno di un confronto con un esperto e non si rivolgono esclusivamente ai genitori che hanno deciso di affidarmi i loro bambini.

Infine offro un servizio di Puericultrice a domicilio, pre e post parto, per i neo genitori che dovesse aver bisogno di un supporto o di un confronto nel momento in cui si torna a casa dall’ospedale con un nuovo bimbo.

IL GIOCO: UN MONDO TUTTO DA ESPLORARE

A tutti i bambini del mondo piace giocare.
Vi sembra una banalità? Forse, ma sicuramente non è banale il motivo per cui ai bambini piace giocare. Il gioco è una delle attività che contribuiscono maggiormente allo sviluppo del bambino.
Attraverso il gioco i bambini esplorano mondi nuovi, scoprono nuove sensazioni, vivono emozioni e iniziano a farsi un’idea di cosa può piacere loro.
L’attività ludica permette al bambino di rapportarsi con nuove esperienze e con il concetto di indipendenza.
Il nostro compito è quello incentivare le attività di gioco sia proponendo attività strutturate sia lasciando spazio al gioco libero. Il ruolo degli adulti, infatti, è importante anche quando i bimbi giocano liberamente, affinché sentano di poter sperimentare e mettersi alla prova con la certezza di avere un “porto sicuro” a cui tornare all’occorrenza.
È importante che i giochi cambino durante la crescita, in modo da essere allo stesso tempo stimolanti dello sviluppo e commisurati alle capacità reali del bambino.
Ecco quindi alcuni esempi di giochi per bambini da 0 a 3 anni:

0-12 MESI:

• Palestrine: se ne trovano di tutti i tipi, divertenti e colorate, aiutano i bambini a sviluppare l’attenzione e i sensi.
• Libri sensoriali: il primo approccio alla lettura può essere morbido e divertente! Si trovano in quasi tutte le librerie oppure possono essere fabbricati in casa con riciclando materiali e mettendo alla prova la nostra creatività.
• Bottigliette sonore: si tratta di un gioco semplice eppure molto interessante, basta mettere a frutto le bottigliette di plastica vuote e riempirle a metà con ceci, pasta da minestra, zuccherini, sabbia, etc.
• Cestino dei tesori: stimolante, ricco e divertente è anche molto semplice da realizzare, bastano un cestino sufficientemente capiente e i materiali di tutti i giorni per stimolare i sensi e scoprire le diverse consistenze di stoffe, mestoli, cucchiai, mazzi di chiavi.
• Gioco euristico: è come il cestino dei tesori ma senza cestino; fatto su un tappeto aiuta a stimolare le capacità motorie oltre ai sensi.
• Travasi: è bene iniziare con oggetti di grandi dimensioni oppure acqua, in questo caso il divertimento estivo è assicurato.
• Manipolazione: si può iniziare con la pasta di diverse dimensioni; in questo caso la presenza di un adulto vigile è fondamentale.
• Musica: cominciare presto è meglio e possiamo scegliere musiche rilassanti o energiche in base al momento della giornata.

12-24 MESI:

• Travasi: con oggetti di medie dimensioni per sviluppare la manualità;
• Manipolazione: con pasta sale, pongo e impasti vari;
• Pittura: munitevi di pazienza, di superfici lavabili o di abiti non delicati, giocare con il colore e con le texture è bellissimo ed emozionante;
• Disegni: un passatempo che non passa mai di moda e che aiuta a sviluppare la manualità fine;
• Musica e balli: è il momento di scatenarsi insieme;
• Attività fisica: è sempre meglio all’aria aperta, per scoprire insieme tutto quello che il mondo ha da offrire;
• Gioco simbolico: il classico “facciamo finta che” ottimo per sviluppare la fantasia e per imparare a divertirsi con l’immaginazione;
• Travestimenti: abbiamo tutti vecchi abiti che non usiamo più, giocarci è un ottimo modo per riciclarli.

24-36 MESI:

• Travasi di precisione: con materiali e contenitori di piccoli dimensioni;
• Costruzioni con mattoncini piccoli: aiuta a sviluppare l’immaginazione e la manualità;
• Nascondino: la ricerca del nascondiglio perfetto, il brivido dell’attesa, il divertimento di chi è scoperto; questo gioco è un evergreen ed è perfetto per scoprire nuove emozioni e aggiungere un pizzico di adrenalina alla giornata;
• Attività fisica con percorsi strutturati: per imparare a seguire semplici istruzioni e mettere alla prova la coordinazione;
• Invenzione di favole: diamoci dentro con la fantasia, insieme a loro inventare è più bello.

Tutti questi giochi sono pensati per stimolare lo sviluppo dell’autonomia, dell’immaginazione e dell’autostima dei bambini, per aiutarli a crescere in maniera armoniosa e felice.

E, perché no, per trovare nuovi modi per diversi insieme.

Genitore: il mestiere più difficile (e più bello) del mondo!

Fare il genitore è impegnativo, bellissimo e complicato. Richiede tantissime energie e la voglia di mettersi continuamente in discussione. E, è giusto ammetterlo, alcuni passaggi fondamentali della crescita possono generare ansia.

Per questo il Draghetto Verde mette a disposizione le competenze educative e psicologiche di Elena e Giulia per offrire ai genitori uno spazio di confronto e di condivisione.

Ecco tutti gli appuntamenti del 2019, dedicati ad alcune tra le tematiche più calde e interessanti dell’essere genitore di bambini in età prescolare!

Lunedì 18/03/19 _ dalle 20:00 alle 21:30
Essere o diventare genitori: 
perché i bambini sono come delle “spugne”.

Lunedì 08/04/19 _ dalle 20:00 alle 21:30
Capricci o bisogni?
I bambini sono prima di tutto piccoli essere umani.

Lunedì 13/05/19 _ dalle 20:00 alle 21:30
Le tappe di sviluppo dei bambini:
come distinguere uno sviluppo sano da uno problematico.

Lunedì 03/06/19 _ dalle 20:00 alle 21:30
Le emozioni: 
come capire il mondo emotivo dei bambini.

Lunedì 24/06/19 _ dalle 20:00 alle 21:30
Dall’inserimento al nido al passaggio alla primaria:
una tappa importante per tutta la famiglia.

Per partecipare è necessaria la prenotazione.
20€ a persona
30€ a coppia

Puoi portare con te i tuoi bambini, una tagesmutter si occuperà di loro!
6€ a bambino

Per info e prenotazioni: 327 7010003

LA LETTURA E IL RACCONTO DI STORIE

Oggi voglio parlarvi di un argomento che può sembrare scontato ma che in realtà è fondamentale per lo sviluppo dei bambini.
Partiamo da una domanda: perché si vedono sempre meno bambini con un libro e sempre più bambini con un telefono?
La risposta è diversa da quella che forse vi aspettate: perché si vedono sempre meno adulti con un libro e sempre più adulti con un telefono.
Molti genitori non sanno che i bambini sono delle piccole “spugne”, che assorbono ogni nostro gesto, anche il più piccolo. Ogni nostra azione influisce significativamente sulla crescita del bambino e sulla formazione del suo carattere.
Se i bambini vedono che il nostro principale interesse è il telefono probabilmente diventerà anche il loro principale interesse. Quello che tutti noi dovremmo cercare di ricordare è che i bambini ci osservano sempre e cercano in tutti i modi di assomigliare a noi, ci imitano. Infatti il tempo che passiamo con loro dovrebbe essere per la maggior parte tempo di qualità anche per questo motivo, e la lettura non è solo un’attività educativa, è anche una delle attività più belle da fare insieme.
Ma perché la lettura è così importante per i bambini, anche quelli molto piccoli?
Per prima cosa la lettura condivisa tra adulto e bambino contribuisce ad instaurare un legame sincero, intimo e affettuoso. Vi basta pensare che per leggere un libro a un bambino il contatto fisico è quasi necessario, bisogna stagli vicino, abbracciarlo o, meglio ancora, prenderlo in braccio. In questo modo, oltre ad essere un coccola, il bambino ha la certezza che vi state dedicando completamente a lui, che la vostra attenzione è dedicata solo a lui. Quante altre volte in un giorno può avere questa sicurezza?
Inoltre la lettura può essere un ottimo strumento per calmare i bambini nei momenti di agitazione, di pianto o di malumore, riportandoli a uno stato d’animo tranquillo e sereno. Per esempio, leggere insieme un libro, un racconto o una fiaba prima di dormire, non crea solo un momento di intimità con il genitore, ma costituisce anche un rituale che servirà al bambino per prepararsi in maniera più tranquilla e serena al momento della “nanna”, momento piuttosto delicato e a volte sottovalutato.
Importantissimo, poi, il fatto che fiabe e i racconti aiutino lo sviluppo del cervello del bambino, aumentando la sua immaginazione, la sua predisposizione verso la cultura e la sua capacità di risoluzione dei problemi.
Ma come rendere la lettura accattivante, soprattutto le prime volte?
Per far si che un bambino si interessi al racconto, bisogna pensare di “leggere recitando”, cambiando voce in base ai personaggi, modificando il tono in base alla situazione: mettere il nostro sentimento nel racconto.
Così il bambino sarà rapito dalla nostra voce, si concentrerà sulle parole che stiamo pronunciando e osserverà le nostre mani che gesticolano.
La lettura può sicuramente sembrare un’attività impegnativa, soprattutto a chi trascorre molto tempo con i bambini e a volte può avvertire la sensazione che questo richieda una quantità di energie incredibile. Ma, superata una prima fase in cui tanto l’adulto quanto il bambino devono prendere confidenza con questa nuova attività, diventerà uno dei momenti più piacevoli della giornata.
E poi, pensate a quante volte siete andati al ristorante e avete visto una famiglia con dei bambini incollati al telefono o al tablet per farli stare tranquilli. Non avreste preferito vedere i vostri figli, nipoti, parenti intenti a guardare, osservare, toccare un libro o incantati ad ascoltare una bella storia?

BAMBINI: UN MONDO CHE NON CI RICORDIAMO

I bambini molto spesso ci sembrano incomprensibili, come se fossero mondi molto distanti. Possono mettere in difficoltà, addirittura creare ansia a chi non è abituato ad avere a che fare con loro.
Forse basterebbe solo fare un passo indietro e cercare di ricordare come eravamo, come ci sentivamo, cosa provavamo, quando eravamo piccoli. Alla fine, in fondo in fondo, tutti noi siamo stati bambini.
I bimbi non sono altro che persone molto speciali e preziose, con emozioni, sentimenti e stati d’animo, proprio come noi.
Tutti gli esseri umani hanno giorni migliori e giorni peggiori, momenti in cui sono più predisposti verso gli altri e momenti in cui sono meno predisposti. Così anche i bambini, solo che tendiamo a dimenticarlo.
Ma, in fin dei conti, perché un adulto ha tutto il diritto di essere arrabbiato e un bambino no?
Dovremmo cercare di comprendere lo stato d’animo dei più piccoli e non innervosirci appena notiamo che qualcosa non va.
Quando noi adulti siamo arrabbiati, tristi, frustrati o semplicemente ci siamo alzati un po’ nervosi, avere un’altra persona che ci sgrida non aiuta il nostro umore, anzi. Se invece incontriamo una persona che ci sorride, ci abbraccia, cerca di capire cosa ci turba, sicuramente la nostra giornata migliora. Per i bambini vale esattamente lo stesso meccanismo.
Se ci capita di avere a che fare con un bambino “capriccioso”, scontroso e noi reagiamo con rabbia, molto probabilmente otterremo un effetto contrario a quello sperato. Perché?
Perché i bambini chiedono soprattutto comprensione e affetto.
Purtroppo, e anche un po’ per fortuna, nessuno ha la ricetta per far si che tutto vada bene. Però possiamo provare a fare tutto il possibile per rendere sereni i bambini.